In data 1 febbraio 2021 è entrato in vigore il regolamento UE 2019/1148 che introduce nuove leggi e disposizioni da rispettare per la vendita e fornitura di precursori di esplosivi a privati e professionisti.
Le sostanze chimiche principalmente coinvolte sono tre: acido nitrico, perossido di idrogeno e acido solforico, composti comunemente utilizzati nella manutenzione, pulizia e igienizzazione di piscine.
La nuova direttiva ha notevolmente abbassato le concentrazioni di prodotto chimico vendibile ai privati: non è possibile superare il 3% per l’acido nitrico, il 12% per il perossido di idrogeno e il 15% per l’acido solforico. Per quanto riguarda l’acido nitrico, utilizzato per la pulizia dei filtri e il perossido di idrogeno, un disinfettante alternativo, si trattava già di prodotti venduti esclusivamente a professionisti, quindi la limitazione non avrà nessuna conseguenza.
Per l’acido solforico, limitato al 15% rispetto al precedente 40%, ci sono delle conseguenze anche a breve termine. Con una concentrazione minore sono necessari più flaconi e, date le specifiche norme di confezionamento e conservazione dell’acido solforico, una minore concentrazione non rappresenta un costo minore nella produzione.
Dal 1 febbraio la vendita di confezioni con percentuali superiori ai privati è reato, poiché secondo la legislazione italiana le licenze per l’uso di prodotti con concentrazioni maggiori possono essere concesse solo a professionisti.
Tutti coloro che hanno acquistato prodotti prima dell’entrata in vigore della nuova legge hanno avuto fino al 2 febbraio 2022 per utilizzarli o consegnarli a esperti per lo smaltimento.
Sebbene il possesso di una licenza permetta a professionisti e aziende di acquistare soluzioni con concentrazioni maggiori delle sostanze chimiche interessate, sono state introdotte nuove regole che interessano tutto il settore.
In primis, al momento della vendita, l’operatore economico deve accertarsi dell’identità dell’acquirente, con la presentazione di un documento di identità valido, dei dati dell’azienda o della partita IVA e del possesso delle licenze necessarie.
Ogni approvvigionamento richiede inoltre all’operatore economico di informare l’acquirente di tutte le norme del regolamento UE, di indicare i rischi dei prodotti chimici forniti e, secondo l’art. da 5 a 9, garantire l’istruzione del personale relativo a obblighi e restrizioni.
Il fornitore deve segnalare e conservare tutta la documentazione relativa alle vendite, in modo da garantire la massima tracciabilità della transazione. Qualora l’operatore commerciale abbia dubbi ragionevoli sulla legittimità delle licenze, dei documenti presentati o vengono proposte modalità di pagamento insolite, può rifiutarsi di fornire qualunque prodotto, segnalando il caso alle autorità competenti. Le transazioni sospette devono essere segnalate entro 24 ore.
Anche la scomparsa, lo smarrimento o il furto devono essere segnalati entro 24 ore dalla scoperta.
Secondo il codice penale, regolamento 1148/2019, qualunque professionista che detiene o utilizza precursori chimici delle esplosioni senza autorizzazione o regolare licenza viene punito con 18 mesi di detenzione e una multa di 1000 €.
L’omissione della segnalazione del furto o della scomparsa di composti e miscele con precursori delle esplosioni comporta una multa fino a 371 €, arresto e 12 mesi di detenzione.
Secondo art. 3 e comma 3 della Legge n. 43/2015 è applicabile una sanzione pecuniaria da 1000 a 5000 € per chi omette di segnalare alle autorità il commercio e scambi sospetti di queste sostanze chimiche.
